PRESENTAZIONE LANCIA D' ORO Stampa

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È stata presentata Sabato 29p.v., alle ore 11, nella sala del Consiglio comunale di Palazzo Cavallo, la lancia d’oro, trofeo dell’edizione di settembre della Giostra del Saracino. È dedicata a Giovanni Severi, nel primo centenario della morte.

“Sono particolarmente orgoglioso di presentare questa lancia d'oro. Perchè questa 130esima edizione del Saracino è la prima che mi vede coinvolto in tutte le fasi della Giostra. Un'edizione importante, non solo per il traguardo al quale è arrivata la manifestazione, ma anche per l'intitolazione a Giovanni Severi, del quale oggi abbiamo l'onore di avere qui con noi la tris nipote Gabriella. La lancia è molto bella, ci sono tutti i simboli che rappresentano la figura di Severi: cittadino illustre, figura di spicco della politica” ha detto il sindaco Alessandro Ghinelli, che ha aggiunto “Il Saracino è una manifestazione importantissima per la città. E' uno dei tre pilastri sui quali si basa la conoscenza di Arezzo nel mondo, insieme al Polifonico e alla Fiera Antiquaria. Il Saracino vive nelle strade e nelle piazze cittadine tutto l'anno. Rivolgo, quindi, un ringraziamento ai rettori e ai quattro quartieri che mantengono viva in città una manifestazione che ha un significativo valore sociale, e coinvolge, in maniera spontanea, generazioni di aretini”.
È stato poi il consulente storico della Giostra, Luca Berti a illustrare la simbologia racchiusa nell’impugnatura e nell’asta. Il bozzetto è opera dell’artista Massimiliano Cecconi, vincitore del relativo concorso di idee. “Ho voluto concentrare il bozzetto su pochi e semplici concetti, che hanno caratterizzato la vita di Giovanni Severi: la giustizia e la legge. Quindi, sul retro dell'impugnatura ho rappresentato l'immagine della giustizia, sul fronte il busto di Giovanni Severi. Il tutto con il tricolore sullo sfondo” ha spiegato Cecconi.
“Trattandosi di scultura la parte più difficile da progettare, inizialmente, è stata quella centrale. Nell'asta ho aggiunto elementi legati sempre alla storia di Severi. Per la scultura ho usato il tiglio, legno particolarmente leggero, per l'asta il pino cembro” ha spiegato Francesco Conti.

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