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IL MUSEO DEL QUARTIERE
Ingresso gratuito, aperto ogni prima domenica del mese, dalle 15.30 alle 19.00.
Per Info: Roberto Turchi
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70 visitatori onlineIL BANCHINO GIALLO BLU
LANCE D'ORO 2017 |
Dedica 134esima edizione di San Donato A GIUSEPPE MANCINI, nel primo centenario della morte Giuseppe Mancini (Arezzo, 10 febbraio 1893 – Foza (Vicenza), 5 dicembre 1917), medaglia d’oro al Valor Militare, di cui ricorre il primo centenario della morte. Nipote dell’avvocato Mancini sindaco di Arezzo dal 1911 al 1914, Giuseppe Mancini in gioventù svolge attività sportiva nell’ambito della Società ginnastica “F. Petrarca”. Partecipa alla Prima guerra mondiale nel corpo dei bersaglieri. Ripetutamente ferito in azioni bellica sul Carso, viene decorato della medaglia d’argento al Valor Militare (1915). Rimandato in prima linea con il grado di tenete, cade durante l’attacco alla cima di Monte Miela, presso Caporetto. Negli anni Trenta – per volontà del podestà Occhini, che accoglie la richiesta avanzata da numerose associazioni combattentistiche e sportive di Arezzo – gli viene intitolato il rinnovato stadio cittadino, nell’area di Campo di Marte, che sarà smantellato nel secondo Dopoguerra. Nel 2006 riceve il suo nome un settore dello stadio “Città di Arezzo”. La figura di Giuseppe Mancini ricorda i numerosi caduti aretini della Grande Guerra. Dedica 135esima edizione della Madonna del Conforto A DANTE VIVIANI, nel primo centenario della morte Dante Viviani (Arezzo, 1861 – Perugia, 1917). Tra il 1901 e il 1914 realizzò la facciata del Duomo di Arezzo in stile neogotico, in sostituzione di quella precedente rimasta incompiuta dall’inizio del Quattrocento. L’opera ebbe grande importanza nel panorama culturale aretino, inserendosi in quella stagione di “ripristino stilistico” destinata nei decenni successivi a modificare durevolmente il volto dell’antica Arezzo, soprattutto per mano dell’architetto Giuseppe Castellucci e dell’ingegner Umberto Tavanti. Viviani studiò prima a Siena e quindi a Roma all’Accademia di Belle Arti; nel 1887 vinse il premio nazionale di Architettura e del Ministero della Pubblica Istruzione. A Roma lavorò negli studi degli architetti Koch e Oietti; trasferitosi a Perugia collaborà con l’architetto Sacconi al restauro di numerosi edifici sacri e civili. Nel 1911 progettò il padiglione umbro-sabino all’Esposizione etnografica di Roma e la sede della Cassa di Risparmio di Città di Castello.
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